sabato 28 febbraio 2015

6 ottime ragioni per un dottore per essere online

Ecco una nuova rubrica di consigli sul content marketing per liberi professionisti che desiderano aprirsi nuove opportunità col web. Oggi parlerò del perché conviene ad un dottore essere online.

Cosa cerca la gente sul web?

Recenti studi hanno dimostrato che le persone passano molto tempo a documentarsi su internet alla ricerca di informazioni sanitarie in particolare sulle malattie e su un corretto stile vita. In particolare una ricerca italiana del 2010, disponibile nelle Linee Guida per la comunicazione online in tema di tutela e promozione della salute, condotta su un campione di persone che hanno usufruito del Servizio Sanitario Nazionale, ha messo in luce che il 66% delle persone che hanno compilato il questionario ha una cultura medio alta, il 62% cerca informazioni di carattere generale e il 58% preferisce cercare indicazioni sulla tutela della salute piuttosto che rivolgersi al proprio medico di famiglia (grazie alla velocità di reperimento delle notizie online). Da questi studi inoltre è emerso il bisogno del paziente o dei loro parenti di far parte di una comunità, condividendo la condizione della malattia, e di sentirsi ascoltato.

Sempre secondo questo studio, il percorso di ricerca comincia sui principali motori di ricerca come Google, Yahoo e poi passa ai siti istituzionali come quello del Ministero della Salute, Wikipedia e quelli delle associazioni di pazienti. Una parte delle informazioni ricercate riguarda malattie specifiche, trattamenti delle strutture sanitarie e indicazioni per uno stile di vita sano.

Spesso, tuttavia, data la mole di informazioni presente online, per le persone è difficile capire quali sono quelle più serie e attendibili, ovvero quelle davvero scientifiche. La Fondazione Umberto Veronesi fornisce alcune utili indicazioni alle persone su come districarsi in questo articolo.

Cosa può fare il medico?

Nulla di diverso di quello che fa già abitualmente con i pazienti in studio, ma stavolta lo può fare anche online! E lo strumento principale di questa attività è senza dubbio il sito del medico.
Qualunque sia la sua specializzazione, la missione di un medico è, fra le altre, quella di provvedere a diffondere la prevenzione sulla patologia di cui è esperto e a promuovere uno stile di vita sano. Rispondere ai bisogni umani del paziente (l’ascolto e la condivisione), aiutandolo inoltre anche a selezionare le informazioni mediche corrette, è quasi un imperativo categorico per chi ha abbracciato la medicina e la mette in pratica ogni giorno nelle strutture sanitarie pubbliche o private.

Il paziente è al centro dell’attività del medico anche online

E questa è la regola base del content marketing, una delle tecniche di marketing su internet che si focalizza sulle necessità, i dubbi dei clienti e sulle informazioni che cercano. Il medico, rispondendo alle domande e alle esigenze dei suoi pazienti, li aiuta a migliorare qualche aspetto della loro esistenza, in questo caso la salute o le condizioni di malattia, dimostrando la sua competenza e la sua esperienza in materia. Le modalità le vediamo poco più avanti.


Essere online per un dottore quindi significa:
  • instaurare un dialogo privilegiato e più rapido col paziente, senza rinunciare al rapporto di persona
  • soddisfare i bisogni umani di ascolto e condivisione del paziente
  • educare i pazienti sulle novità degli studi della patologia e le migliori abitudini per condurre uno stile di vita sano, evitando comportamenti a rischio
  • indirizzarli verso i centri specialistici, di eccellenza o le associazioni dei pazienti specifici della patologia
  • ampliare quel potenziale pubblico di pazienti che con i mezzi tradizionali sarebbe più difficile, se non impossibile, raggiungere
  • snellire le normali pratiche di gestione degli appuntamenti in studio, dei certificati medici, etc

Quali strumenti sono necessari per attuare questa operatività?

Gli strumenti sono quelli più classici del web:
  • un sito web medico certificato HON
  • un blog da curare regolarmente
  • una newsletter da inviare agli iscritti
  • profili su alcuni social network che si è certi di poter seguire
  • campagne di promozione sui social network

Di questo parlerò in maniera più approfondita in uno dei prossimi post. Nel frattempo vorrei segnalarvi questo video dal titolo La salute partecipata ai tempi dei social (che cade a proposito dell’argomento del post!) dalla Social Media Week di Milano conclusasi ieri.

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