venerdì 20 settembre 2013

4 motivi per collaborare con le piattaforme crowdsourcing

Nel mio ultimo post vi ho parlato di come scrivere i mini testi che sono disponibili sulle piattaforme di crowdsourcing, ovvero del metodo che utilizzo per redigere testi sempre variati e di ottima valutazione. Oggi vi spiegherò come mai è utile lavorare per queste società.

Innanzitutto spieghiamo cosa sono e come funzionano: questi portali sono delle vere e proprie piattaforme online che incrociano la domanda di siti, blog e portali che richiedono servizi di scrittura, e talvolta anche di controllo di dati di diverse tipologie, con gli autori o gli esaminatori. Mi concentrerò ovviamente sul primo caso.


Con l'accesso alla piattaforma si comincia dal compilare il profilo personale: più dettagliato è, maggiori sono le probabilità di ricevere testi in linea con la nostra formazione e le competenze acquisite. Grande importanza hanno i certificati che attestano le nostre competenze, soprattutto in caso di traduzioni, gli interessi e le tematiche sulle quali ci sentiamo più portati a scrivere. Dopo aver mandato un testo di prova che viene valutato attentamente da una commissione, si riceve una conferma e la classificazione di autore con un tot numero di stelle o di una percentuale di abilità di scrittura. Più alta è, più si ricevono testi complessi (anch'essi valutati in stelle o percentuali).

Nella bacheca personale che si ha a disposizione compariranno solo i testi che sono in linea con quanto compilato nel nostro profilo e corrispondono alle stelle che ci sono state assegnate o di valutazione inferiore. In diversi casi i testi si possono scegliere da una lista. Dopo aver redatto il testo secondo le indicazioni fornite, lo si invia. Quando viene controllato si può ricevere una richiesta di revisione e allora bisogna correggerlo o sistemarlo. Oppure se si sono rispettati tutti i requisiti richiesti e la forma e i contenuti sono in linea con quanto indicato, si riceve una valutazione dalla piattaforma e talvolta anche dal cliente finale. Ultimo ma non ultimo riceviamo il compenso pattuito.

Bene, ma quali sono questi vantaggi?
  1. mettersi alla prova: per chi è all'inizio è l'occasione giusta per entrare in contatto con una realtà lavorativa fatta di briefing da seguire, tempistiche da rispettare, professionalità da mettere in campo; 
  2. allenare la scrittura: è una fantastica opportunità per esercitare la propria capacità di scrittura, all'inizio con tematiche a noi conosciute (vedi il mio post 7 passi per scrivere mini testi di successo), in seguito con testi più complessi, migliorando sempre di più il proprio stile, ampliando il lessico, adattando il giusto tono alla tipologia di testo richiesta; ricordiamoci che la commissione ci valuta costantemente e quindi possiamo ottenere preziosi consigli personalizzati e progredire nel livello di valutazione.
  3. scegliere i testi: se ci sentiamo più in linea con un argomento possiamo decidere se scriverlo o meno; se siamo degli specialisti in quel campo, possiamo prenotarlo oppure, se semplicemente non sentiamo quel feeling per redigerlo, decidere di scartarlo e passare ad altro.
  4. ricevere un compenso: ogni testo accettato, per quanto corto possa essere, è frutto di lavoro. Ricerca, cultura personale, esperienze professionali, redazione, controllo sono gli elementi di un lavoro che merita di essere retribuito. Sempre. Non affronterò l'argomento di quanto, ma personalmente, a meno che non sia per un periodo breve e occasionale, ritengo che ogni lavoro vada retribuito (anche nel periodo di prova). Sempre. Non a caso vengono anche definite piattaforme paid-to-write.

E voi come vi trovate a lavorare per le piattaforme crowdsourcing? Raccontatemi la vostra esperienza! Nel frattempo nel Giardino del web ho trovato questo simpatico amico che si sta allenando :-)



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