Oggi la navigazione su internet
anche in Italia avviene sempre più da dispositivo mobile. Non lo dicono solo le statistiche, ma lo vediamo e lo facciamo
anche noi quando camminiamo per strada, siamo al bar mentre beviamo un caffè o
aspettiamo in coda al supermercato.
da Statcounter: desktop vs mobile dicembre 2008-marzo 2014
Ecco che allora molti
progettisti di siti si stanno orientando al responsive web design (RWD): è una
disciplina del web design che mira ad adattare il layout dei siti alle diverse
dimensioni di tablet, smartphone e altri device rendendo testi ed immagini
fruibili e leggibili nel miglior modo possibile per l’utente, al di là del
dispositivo che sta adoperando per la navigazione. Un esempio
chiarificatore ce lo fornisce Wikipedia alla voce responsive web design.
Al contrario un sito non responsive, che
non abbraccia cioè questa nuova tecnica di design user friendly, rischia di
perdere utenti (e succede) che non visualizzano correttamente i contenuti
testuali e le immagini.
Bene, allora cosa possiamo fare noi web
content editor e writer in questo scenario? Dal momento che ci occupiamo prevalentemente di
redigere testi, possiamo a mio avviso osservare alcune semplici regole per
aiutare i designer nella progettazione
e gli utenti nella navigazione:
1) scrivere testi corti: laddove possibile preferire
la brevità alla lunghezza;
2) organizzare il
testo in blocchi e ad ogni blocco
affidare un solo concetto: in questo
modo il testo risulta più arioso e facilmente scomponibile nelle sezioni del
sito;
3) usare sapientemente
il grassetto: non per intere frasi come
spesso si vede ma per una, massimo due parole contigue, senza esagerare. Grazie a questa visualizzazione del testo, così messo
in evidenza, si crea un paratesto
(nel senso di un testo che si affianca ad un altro) che fornisce un ulteriore
messaggio all’utente/lettore;
4) campitura della pagina web: parolone preso in
prestito dalla terminologia della storia dell’arte (vuol dire lo spazio, la
zona ove è steso un colore), col quale si intende l’alternanza degli spazi
occupati dal testo, dalle immagini e dagli spazi bianchi circostanti;
5) scegliere un font leggibile (cioè non solo della
tipologia ma anche della grandezza giusta) e adatto al sito.
Con questi due ultimi punti possiamo
fornire anche noi letterati il nostro contributo alla fase di design di un
sito.
Vi sembra di averle già viste/sentite
queste cose? Anche a me ;-)
Vergilius, Bucolica; Georgica; Aeneis, Proba Faltonia, Cento Vergilianus, ps. Vergilius, Moretum
Manoscritto membranaceo; sec. XIV fine – XV inizi, ms. 507, c. 91v
Per la serie non abbiamo inventato nulla ;-) Cosa ve ne pare? Fatemi sapere il vostro pensiero. Non è affascinante tutto ciò?
bellissimo come hai saputo creare il legame tra testi, tra medium diversi che però condividono alcune regole di usabilità e impostazione!
RispondiEliminaGrazie!
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